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Dettaglio di alcune decorazioni fotografiche presso il centro di cure palliative a Bolzano

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Libri e film consigliati

Riserva di prognosi” di M.Di Camillo, L.Rocchetti

Barbara Soini è medico oncologo, sposata con due figli. Ha 44 anni quando scopre di avere un cancro che non autorizza prognosi oltre un anno di vita. È uno shock ma reagisce da combattente. Da paziente vive quell'altalena di fatiche, speranze, delusioni che tante volte ha registrato nelle persone che, da medico, ha curato. Pensa che la propria esperienza possa servire a chi si trova a combattere con il cancro, paziente, familiare, operatore sanitario che sia. Decide di lasciare una testimonianza e chiede l'aiuto di Loretta Rocchetti, medico di famiglia, e della giornalista Milena Di Camillo. Dalla condivisione dell'ultimo anno di vita di Barbara, dal suo coraggio, dalla lucida determinazione con la quale ha preso in mano la propria malattia, è nato questo libro. Il volume racconta la storia umana e clinica di Barbara ma diventa anche strumento di riflessione grazie ai temi-chiave sollevati nel libro, dalla relazione medico-paziente alla presa in carico, dalla formazione ai protocolli, dalle cure palliative ai trattamenti alternativi. Barbara è morta nel gennaio 2014, pochi mesi prima di compiere 50 anni.


“Alberi d’oro e d’argento” di A.Melis

Martino ha un nonno molto speciale. Con la magia delle parole sa trasformarlo in Visir delle Lontane Terre, Piccolo Principe delle Maree o Cavaliere dei Sette Arcobaleni. Conosce il linguaggio dei piccioni e racconta favole piene di draghi, orchi e... alberi fatati. L'ultima favola che ha inventato per Martino, infatti, parla del giorno in cui lui si trasformerà in un mandorlo e riposerà per sempre sulla collina, aspettando che il suo nipotino vada a trovarlo. Età di lettura: da 7 anni.


“L’amore sempre” di A.Stajano

L'esperienza della malattia terminale rappresenta una sfida gravida di significato per la società contemporanea, che su essa può e deve misurare la propria capacità di accogliere, sostenere e aiutare le persone, anche quando la loro vita è ormai priva di prospettive. Ma che cosa accade nei luoghi dove i malati trascorrono gli ultimi giorni o le ultime settimane della loro esistenza? Quali storie si intrecciano, quali dialoghi nascono, quali sentimenti maturano? Le storie raccolte da Attilio Stajano riflettono vicende e sensibilità molto diverse, ma presentano un tratto comune: alla fine, quando i gesti e le parole fatalmente si rarefanno, resta solo l'amore. Mettersi in paziente e sensibile ascolto di chi ci sta per lasciare può insegnarci molto riguardo al significato profondo della vita e della morte. Soprattutto ci insegna a vivere meglio, fino alla fine.


“Noch mal leben vor dem Tod“ d. B.Lakotta, W.Schels

Kaum etwas bewegt uns so sehr wie die Begegnung mit dem Tod. Kaum etwas geschieht heute so verborgen wie das Sterben. Die Journalistin Beate Lakotta und der Fotograf Walter Schels baten Schwerstkranke, sie in den letzten Wochen begleiten zu dürfen. Aus diesen Begegnungen entstanden einfühlsame Schilderungen und Fotos von Menschen am Ende ihres Lebens. Die meisten verbrachten ihre letzte Zeit im Hospiz, einem Lebensort für Sterbende, an dem Hoffnungen und Ängste gleich wiegen: Wer hier einzieht, wird die Zeit bis zum Tod so bewußt und schmerzfrei wie möglich erleben können. Doch es bleibt ihm nur eine kurze Spanne, um Bilanz zu ziehen, Frieden mit sich und den anderen zu machen, sich mit dem Tod zu befassen und mit der Frage nach dem Danach. Fünfundzwanzig Geschichten von Menschen, die unheilbar krank sind, die davon erzählen wie es ist, dem Tod sehr nahe zu sein und Abschied vom Leben nehmen zu müssen. Eindrucksvolle Porträts, aufgenommen kurze Zeit vor und unmittelbar nach dem Tod, begleiten sie.


“Il volontariato in alto adige” di P.Dejaco, B.Schnock

Il volontariato in Alto Adige & censimento nonprofit in Alto Adige : forme, strutture e settori d'intervento del volontariato e delle organizzazioni senza scopo di lucro.


“La fine e’ il mio inizio” di Tiziano Terzani

Tiziano Terzani, sapendo di essere arrivato alla fine del suo percorso, parla al figlio Folco di cos'è stata la sua vita e di cos'è la vita: "Se hai capito qualcosa la vuoi lasciare lì in un pacchetto", dice. Così racconta di tutta una vita trascorsa a viaggiare per il mondo alla ricerca della verità. E cercando il senso delle tante cose che ha fatto e delle tante persone che è stato, delinea un affresco delle grandi passioni del proprio tempo. "Se mi chiedi alla fine cosa lascio, lascio un libro che forse potrà aiutare qualcuno a vedere il mondo in modo migliore, a godere di più della propria vita, a vederla in un contesto più grande, come quello che io sento così forte." Un testo che è il suo ultimo regalo: il nuovo libro di Tiziano Terzani. Letto da Edoardo Siravo, Marco Pagani, Carmen Piga e Lucy Matera.


“Letzte Ausfahrt” di S.Mall

Raccontare il sociale vuol dire raccontare la vita di persone con destini, situazioni di vita ed esigenze spesso molto differenti tra loro. La convivenza tra queste persone assume nella nostra società moderna un’importanza sempre maggiore. Ad alta voce | Stille Post raccoglie dieci racconti, cinque italiani e cinque tedeschi, che parlano dei destini di queste persone e fanno apparire il sociale in una luce completamente nuova.


“Viktor” di F.Marcotto

Raccontare il sociale vuol dire raccontare la vita di persone con destini, situazioni di vita ed esigenze spesso molto differenti tra loro. La convivenza tra queste persone assume nella nostra società moderna un’importanza sempre maggiore. Ad alta voce | Stille Post raccoglie dieci racconti, cinque italiani e cinque tedeschi, che parlano dei destini di queste persone e fanno apparire il sociale in una luce completamente nuova.


“La qualita’ promessa” di G.Baraldi

Molte immagini affiorano alla mente nel riflettere sulla figura dell’assistente sociale all’interno del progetto di cure palliative, così come lo descrive Giulia Baraldi nella sua tesi di diploma. La più significativa sembra essere il tema della Giornata Mondiale del malato 2001 “Costruire Ponti, non Solitudini”. La rete sociale in cui le strade della vita si intrecciano provoca una solidarietà grande, una carità che si fa dono prezioso accanto a chi vive l’ultimo stadio della sua vita.


“L’amore ultima parola della morte” di P.De Micheli

La proposta di Patrizia De Micheli provoca il mondo sanitario, interroga chi si occupa di cure palliative. La sfida è inserire un nuovo ruolo all’interno dell’equipe, quello dell’educatore, di chi ha la maieutica socratica nell’aiutare ogni operatore insieme alla famiglia, a vivero lo scacco della malattia giunta alla fase di inguaribilità clinica. L’obiettico allora è di riflettere insieme e tentare nel quotidiano una proposta simile di approccio significativo, per dar senso a gesti e azioni curative, a relazioni importanti, per aiutare a liberare tensioni e sofferenze e condurle all’accettazione serena del traguardo raggiunto.